l'8 settembre 1943. Mentre un maresciallo dei Carabinieri (De Sica) si traveste da prete, un falso prete (Totò) indossa la sua divisa. Equivoci e disavventure a catena. Il difetto di questa commedia grottesca sta nella sceneggiatura. Per due terzi sta in piedi, in chiave di farsa, per merito di un ottimo Totò e di un funzionale De Sica nel suo flautato gigionismo, ma verso la fine si appesantisce nel patetico. Si ride, ma spesso a spese del buon gusto e del buon senso.
Ugo, Raimondo e Marcella sono tre attori specializzati in brevi scene di carattere poliziesco che nessun impresario accetta. Un marito, afflitto da una consorte perfida ed infedele, assistendo casualmente alla recitazione dei tre e scambiando Ugo e Raimondo per due assassini di professione, propone loro di liberarlo della moglie dietro lauto compenso.