Due ricchi proprietari di un allevamento di polli sono presi di mira dalla diabolica e sveglia nipotina, che vorrebbe eliminare la zia facendo ricadere la colpa sullo zio. Ma l'uomo, cercando di disintegrare il cadavere della donna nella macchina che tritura il macinato, ci finisce dentro. Finale a sorpresa.
Un'esperienza. Inland Empire di David Lynch non è un film organico, lineare, comprensibile, con un inizio e una fine definibili tali, ma è innanzitutto un'esperienza sensoriale. Un flusso di pensiero libero di un artista, che non richiede spiegazioni, ma solamente intuizioni, emozioni personali, positive o negative che siano. Si potrebbe parlare di mondi paralleli, di realtà e finzione che si fondono, si incontrano, si abbandonano, di cinema e televisione (e di pellicola e digitale), del
La storia del film si sviluppa intorno ad un romanziere di cronaca nera che fatica a trovare uno scoop. Così decide di trasferirsi con moglie e figli in una casa dove ha avuto luogo l'orribile assassinio di una intera famiglia. Ma, dopo aver trovato in una scatola alcune videocasette che mostrano i brutali omicidi di altre famiglie, la sua indagine lo porterà alla scoperta di un'entità soprannaturale che sta minacciando anche i suoi familiari.
Una famiglia del New England ha degli incontri ravvicinati con i terribili spiriti che infestano la loro casa colonica. Per liberarsi delle presenze maligne, la famiglia è costretta a chiedere l'aiuto degli investigatori Ed e Lorraine Warren (realmente esistiti), esperti di fenomeni dell'occulto.
Un regista romano, che nei suoi film ha spesso parlato delle collusioni, in Sicilia, fra mafia e magistratura, si scontra dopo la prima di un suo lavoro con una realtà che assomiglia molto alla finzione. Un giudice con cui ha avuto un diverbio viene trovato ucciso. Il regista sospetta che gli assassini agiscano per conto dell'onorata società e spinge le indagini della polizia in quella direzione. Ma la soluzione del puzzle è molto più semplice e banale.
Un regista romano, che nei suoi film ha spesso parlato delle collusioni, in Sicilia, fra mafia e magistratura, si scontra dopo la prima di un suo lavoro con una realtà che assomiglia molto alla finzione. Un giudice con cui ha avuto un diverbio viene trovato ucciso. Il regista sospetta che gli assassini agiscano per conto dell'onorata società e spinge le indagini della polizia in quella direzione. Ma la soluzione del puzzle è molto più semplice e banale.
Una stanca Beth fa una visita tardiva a sua sorella maggiore Ellie, che sta crescendo tre figli da sola in un angusto appartamento di Los Angeles. La riunione delle sorelle è interrotta dalla scoperta di un libro misterioso nelle viscere dell’edificio di Ellie, che dà origine a demoni indemoniati e spinge Beth in una battaglia primordiale per la sopravvivenza mentre deve affrontare una versione da incubo della maternità.
Due ricchi proprietari di un allevamento di polli sono presi di mira dalla diabolica e sveglia nipotina, che vorrebbe eliminare la zia facendo ricadere la colpa sullo zio. Ma l'uomo, cercando di disintegrare il cadavere della donna nella macchina che tritura il macinato, ci finisce dentro. Finale a sorpresa.
Esperienze decisamente fuori dall'ordinario per Paul Hackett, introverso e ordinatissimo tecnico di computer, capitato per caso nel quartiere newyorkese di Soho. Scorsese torna agli inferni urbani di Mean Streets e di Taxi Driver, ma con meno astio e più ironia. È l'avventura, quasi hitchcockiana e un po' kafkiana, di un personaggio catapultato in un mondo non suo. Tutto da godere. Una delle grandi commedie nere degli anni '80.
Ancora una volta la spiaggia di Amity Bay è minacciata da un gigantesco squalo cacciatore di uomini. Ancora una volta lo sceriffo Brody (Roy Scheider) cerca di dare l’allarme e ancora una volta le autorità, per motivi economici, tendono a non dargli retta provocando così altro terrore.