Ritornare dal mondo delle fiabe è stata per Dorothy un'esperienza traumatica, che l'ha portata sull'orlo della follia. Disperati, gli zii l'affidano alle cure di uno psichiatra che, senza tanti complimenti, inizia una drastica cura a base di elettrochoc. Aiutata da una compagna di sventura, Dorothy riesce a scappare e si ritrova nel mondo di Oz, pietrificato dalla crudele principessa Mombi. Soltanto salvando i suoi vecchi amici, l'Uomo di Latta, il Leone Codardo e lo Spaventapasseri, e
L'agenzia "Securitas" è da anni specializzata nel fornire guardie del corpo a facoltosi clienti. Tra i forzuti maschi reclutati dall'agenzia c'è anche una donna, Ruby (Lory del Santo), alta, slanciata ed esperta di karate. Il padre (Gianfranco D'Angelo), titolare dell'agenzia, vorrebbe "piazzarla" a qualche virile pretendente, ma per un motivo o per un altro fallisce nelle sue aspettative. Frattanto, alla Securitas si presenta una robusta prostituta a richiedere una guardia del corpo, e Ruby la
I promessi sposi è uno sceneggiato televisivo prodotto dalla RAI nel 1990, diretto e interpretato da Il Trio - Lopez Marchesini Solenghi, è la parodia dei precedenti sceneggiati tratti dall'omonimo romanzo di Alessandro Manzoni (I promessi sposi con la regia di Sandro Bolchi e I promessi sposi con la regia di Salvatore Nocita). Le riprese degli esterni hanno avuto luogo presso il borgo medioevale del Ricetto di Candelo (Biella).
Il 9 settembre 1999 John Koenig prende il comando della base lunare Alpha, un'installazione scientifica permanente, dovendo gestire i preparativi per una spedizione esplorativa sul pianeta Meta, di recente scoperta. Nel frattempo incidenti e decessi inspiegabili colpiscono gli addetti ad un deposito di scorie nucleari nonché gli astronauti candidati alla spedizione. Ben presto si rileva un repentino aumento del campo magnetico generato dalle stesse scorie. Koenig non fa in tempo a intervenire:
La sketch-comedy di Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio: un ritratto agrodolce dell'Italia e degli italiani visti attraverso la lente d'ingrandimento di archetipi e stereotipi. Nessuna volontà di critica né di giudizi e sentenze, ma molto divertimento e una buona dose di autoironia, per ridere di noi stessi, dei nostri malcostumi e della quotidianità, con lo spirito più politicamente scorretto possibile.