L’attacco del 2013 alla Maratona di Boston ha distrutto vite ma ha anche misurato la reazione dello spirito americano. Una intera città si è stretta insieme per consegnare alla giustizia i colpevoli, scovandoli in tempo ed evitando che commettessero ulteriori atti di terrore. Senza lasciarsi vincere dal panico e dalla paura, i cittadini di Boston hanno reagito cooperando, scegliendo la strada della solidarietà invece che quella della divisione, in nome di un nemico comune.
L’attacco del 2013 alla Maratona di Boston ha distrutto vite ma ha anche misurato la reazione dello spirito americano. Una intera città si è stretta insieme per consegnare alla giustizia i colpevoli, scovandoli in tempo ed evitando che commettessero ulteriori atti di terrore. Senza lasciarsi vincere dal panico e dalla paura, i cittadini di Boston hanno reagito cooperando, scegliendo la strada della solidarietà invece che quella della divisione, in nome di un nemico comune.
L’attacco del 2013 alla Maratona di Boston ha distrutto vite ma ha anche misurato la reazione dello spirito americano. Una intera città si è stretta insieme per consegnare alla giustizia i colpevoli, scovandoli in tempo ed evitando che commettessero ulteriori atti di terrore. Senza lasciarsi vincere dal panico e dalla paura, i cittadini di Boston hanno reagito cooperando, scegliendo la strada della solidarietà invece che quella della divisione, in nome di un nemico comune.
L’attacco del 2013 alla Maratona di Boston ha distrutto vite ma ha anche misurato la reazione dello spirito americano. Una intera città si è stretta insieme per consegnare alla giustizia i colpevoli, scovandoli in tempo ed evitando che commettessero ulteriori atti di terrore. Senza lasciarsi vincere dal panico e dalla paura, i cittadini di Boston hanno reagito cooperando, scegliendo la strada della solidarietà invece che quella della divisione, in nome di un nemico comune.
L’attacco del 2013 alla Maratona di Boston ha distrutto vite ma ha anche misurato la reazione dello spirito americano. Una intera città si è stretta insieme per consegnare alla giustizia i colpevoli, scovandoli in tempo ed evitando che commettessero ulteriori atti di terrore. Senza lasciarsi vincere dal panico e dalla paura, i cittadini di Boston hanno reagito cooperando, scegliendo la strada della solidarietà invece che quella della divisione, in nome di un nemico comune.
Nel film viene raccontata la storia vera di Desmond Doss. L'attacco alla base americana di Pearl Harbor apre un nuovo fronte delle ostilità in Giappone. Desmond Doss, cresciuto sulle montagne della Virginia e in una famiglia vessata da un padre alcolizzato, decide di arruolarsi e di servire il suo Paese. Ma Desmond non è come gli altri. Cristiano avventista e obiettore di coscienza, il ragazzo rifiuta di impugnare il fucile e uccidere un uomo. Fosse anche nemico. In un mondo dilaniato dalla
L'attacco alla base americana di Pearl Harbor apre un nuovo fronte delle ostilità in Giappone. Desmond Doss, cresciuto sulle montagne della Virginia e in una famiglia vessata da un padre alcolizzato, decide di arruolarsi e di servire il suo Paese. Ma Desmond non è come gli altri. Cristiano avventista e obiettore di coscienza, il ragazzo rifiuta di impugnare il fucile e uccidere un uomo. Fosse anche nemico. In un mondo dilaniato dalla guerra, Desmond ha deciso di rimettere assieme i pezzi.
Dopo l’uccisione di un ambasciatore americano durante gli attacchi terroristici all’ufficio USA di Bengasi, un gruppo di sei soldati combatte per riportare l’ordine nel caos.
Come si può creare uno dei più grandi imperi economici a partire da un semplice hamburger? Per rispondere occorre scoprire la storia vera di Ray Kroc - interpretato da uno straordinario Michael Keaton - imprenditore statunitense, meglio noto come il fondatore della catena miliardaria McDonald’s.